Boetti alla Fondazione Cini
Alighiero Boetti: Minimum/Maximum
Il confronto fra piccolo e grande, tra formati minimi e massimi e il concetto di tempo di fruizione delle opere sono due dei temi toccati dalla mostra Alighiero Boetti: Minimum/Maximum, a cura di Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di storia dell’arte della Fondazione Giorgio Cini, con la collaborazione dell’Archivio Alighiero Boetti. Un'esposizione che, oltre a presentare i cicli più significativi dell'artista quali Ricami, Aerei, Mappe, Tutto e Biro, include alcune anche opere meno note come i Bollini colorati – fra cui la monumentale Estate 70 (1970) prestata dalla famiglia di Boetti –, la Storia Naturale della Moltiplicazione e le Copertine. Un percorso espositivo che celebra il genio di Boetti e offre la possibilità di riflettere sull'importanza del concetto di formato e sull’opposizione dialettica che ha caratterizzato la poetica dell'artista torinese. Presente inoltre un progetto speciale dal titolo COLORE=REALTÀ. B+W=ASTRAZIONE (a parte le zebre) di Hans Ulrich Obrist, direttore artistico delle Serpentine Gallery di Londra, e Agata Boetti, direttrice dell’Archivio Alighiero Boetti, che si sviluppa attorno al tema della fotocopia e che ne esplora le “applicazioni creative” . Per la prima volta sono state riunite opere eseguite con la fotocopiatrice dell’artista che sono, secondo Obrist, testimoni della passione di Boetti per le tecnologie della comunicazione.