Bolzano Art Weeks, il festival che fa bene
Bolzano, BAW - Bolzano Art Weeks
Il capoluogo altoatesino si prepara ad accogliere la quarta edizione del festival transdisciplinare che, tra fine settembre e inizio ottobre, vedrà svolgersi oltre 100 eventi distribuiti in più di 70 location, offrendo così al pubblico un’incredibile varietà di prospettive artistiche. BAW – Bolzano Art Weeks 2024 è dedicata al concetto di benessere declinato nel motto WELLbeing WELfare WELcome, cioè “stare bene”, “agire bene” e “dare il benvenuto”, ovvero praticare l’accoglienza in maniera empatica ed inclusiva. “L’arte deve recuperare un approccio concreto, che esamini in primis l’oggetto e i motivi della sua indagine. Così facendo, sarà in grado di offrire al pubblico esperienze fondamentali, costituenti ed edificanti che abbracciano i sentimenti di bellezza, meraviglia, appartenenza” dichiarano le co-fondatrici e i co-fondatori di BAW Nina Stricker, Barbara Brugnara, Valentina Cramerotti, Hannes Egger e Massimiliano Giannotti.
Caratteristica della manifestazione è il suo essere ramificata nelle quattro dimensioni, tanto nello spazio cittadino e nello sguardo oltre i confini non solo geografici, quanto nel tempo, grazie al desiderio di ricondurre l’arte ad un impegno concreto, rendendola capace di confrontarsi con la società e di offrire a quest’ultima prospettive per un futuro. Sulla base di quest’approccio olistico, BAW cerca dunque di stimolare gli artisti a confrontarsi con un ideale di “bene” che riguarda azioni, sensazioni e condizioni da un lato, e dall’altro a riflettere sul proprio ruolo e sulla propria “benefica missione”.
La Call for Artist 2024 ha coinvolto ben 93 progetti che sono stati presi in considerazione dal comitato scientifico, il quale di recente ha annunciato i cinque vincitori. Si tratta di Elisa Grezzani, Splaces Studio, Santiago Torresagasti, Agata Torelli, Christina Vieira-Barry. Accanto alla già affermata bolzanina Elisa Grezzani, Agata Torelli ha colpito la giuria con un’opera che indaga le zone di confine tra comfort e discomfort, mentre Christina Viera-Barry, con il suo film speculativo e sperimentale Nepenthe, “esplora un'idea spaziale del tempo e la sensazione a volte minacciosa di un presente permanente nelle rovine temporali del passato e del futuro” sottolinea Leonie Radine, curatrice di Museion. Santiago Torresagasti presenterà invece un progetto video realizzato proprio grazie al sostegno del bando BAW e infine Splaces Studio parteciperà con un progetto in grado di unire naturale e artificiale: “Questo nido attrae, illumina, riscatta l’archetipo che rappresenta con l’illusionismo di una trappola, il piacere di perdersi forse per ritrovarsi» commenta Valerio Dehò a proposito della loro opera.
Marta Santacatterina