Brescia e Roma in dialogo nel segno del Rinascimento
Fondazione Paolo e Carolina Zani Casa Museo
Trae origine dal gemellaggio culturale fra due celebri raccolte artistiche il progetto Roma Brescia Roma, che vede protagoniste la Galleria Borghese capitolina e la Casa Museo della Fondazione Paolo e Carolina Zani, fiore all’occhiello della scena culturale lombarda. Aperta al pubblico dal 2020 e custode di decine di opere che spaziano dalla pittura veneziana al Barocco, è proprio l’istituzione bresciana a ospitare la mostra Savoldo Borghese, accogliendo due tele del concittadino Giovanni Gerolamo Savoldo – esponente chiave, insieme a Moretto e Romanino, del Rinascimento pittorico locale ‒, in prestito dalla Galleria Borghese.
Fino al 24 novembre 2024, i visitatori potranno dunque ammirare il Busto di giovane e Tobiolo e l’angelo, emblema del talento del loro autore e dell’influenza esercitata su di lui dalla lezione di Tiziano. L’uso del colore e degli effetti luminosi nel ritratto del giovane – forse un ignoto committente, oppure uno studio preparatorio per la figura di San Giovanni Evangelista della Deposizione di Berlino, datata 1537 e andata perduta ‒ confermano il parziale superamento del registro figurativo lombardo e l’adesione ai canoni della pittura veneziana. Anche le vivaci cromie che caratterizzano il secondo capolavoro in mostra e gli espedienti luminosi adottati da Savoldo per accentuare l’imponenza dell’angelo attestano quanto teorizzato nel 1937 da William Suida, il primo a paragonare la figura dell’angelo a quella del Polittico Averoldi di Tiziano, realizzato nel 1522 per la chiesa dei Santi Nazaro e Celso a Brescia.
Il dialogo con la Galleria Borghese è rafforzato dalla presenza, nella Sala degli Imperatori della sede romana, di due busti di imperatori provenienti dalla Collezione Zani. Riconducibili all’ambito cinquecentesco di Guglielmo e Giovanni Battista della Porta, le due sculture ritraggono l’imperatore Adriano e affiancano i diciotto busti in porfido e alabastro dei Dodici Cesari e di personaggi illustri esposti in maniera permanente. Gli elementi in marmo bianco, onice turco, giallo, verde e rosso antico, onice marino e marmo africano dei due busti e dei basamenti coevi impreziosiscono le opere giunte dalla raccolta bresciana e ne mettono in risalto le fattezze.
L’eco della mostra bresciana si propagherà negli incontri che avranno luogo presso l’Auditorium della casa museo: il 19 ottobre la storica dell’arte Fiorella Frisoni narrerà la vicenda di Giovanni Gerolamo Savoldo, mentre il 26 ottobre Massimiliano Capella, direttore della Casa Museo Fondazione Paolo e Carolina Zani, affronterà il tema della moda all’italiana illustrata da Savoldo, Moretto e Romanino. Il 9 novembre appuntamento con le questioni iconografiche di Savoldo descritte da Angelo Loda della Soprintendenza ABAP Bergamo e Brescia, infine, il 16 novembre, Emanuela Settimi, curatrice della Galleria Borghese, entrerà nel merito del gemellaggio fra le due istituzioni.
Arianna Testino