Buon compleanno, Museo Bagatti Valsecchi!
Il 22 novembre 1994 aprì per la prima volta al pubblico il Museo Bagatti Valsecchi, affascinante casa museo in stile neorinascimentale che sorge nel cosiddetto “Quadrilatero della moda” di Milano. Da allora sono passati esattamente trent’anni e per festeggiare l’anniversario è stato lanciato un ricco programma di attività, dalle visite guidate gratuite con ingresso ridotto alle esibizioni musicali e alle conferenze.
Il Bagatti Valsecchi nacque grazie alla volontà di due fratelli, i baroni Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi, che dagli anni Ottanta del XIX secolo decisero di intraprendere una vasta campagna di ristrutturazione della dimora di famiglia ispirandosi alle abitazioni del Rinascimento lombardo: cominciò così a formarsi un’ampia collezione di dipinti e oggetti d’arte applicata quattro-cinquecenteschi che vennero affiancati, dove non era possibile recuperare gli originali, come nel caso delle decorazioni parietali, a lavori di imitazione svolti da abili maestranze milanesi e lombarde. I fratelli però non guardavano solo al passato: in quella casa straordinaria vollero predisporre anche delle soluzioni avveniristiche per l’epoca, come la luce elettrica e l’acqua corrente. Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi, terminata l’opera, decisero di rendere aprire la loro dimora agli ospiti – e lo testimonia il motto latino posto all’ingresso, “Amicis pateo aeternumque patebo” (sono aperta agli amici e sempre lo sarò) – accogliendo intellettuali, esponenti dell’aristocrazia italiana, europea e del jet set internazionale, e ancora collezionisti e studiosi d’arte. Dopo la morte dei due fratelli, gli eredi continuarono ad abitare la casa fino al 1974, anno in cui Pasino, d’accordo con i figli, donò la collezione a una Fondazione costituita appositamente, mentre il palazzo fu venduto alla Regione Lombardia con la clausola di ospitare in comodato perpetuo e gratuito le raccolte negli appartamenti storici al piano nobile, preservando il legame tra collezione e ambienti voluta dai due lungimiranti artefici di quel luogo affascinante.
Come si è detto, la casa diventò museo nel 1994 e i festeggiamenti per il trentennale ricadono sotto il claim “Museo oltre i confini”, un progetto che si pone un duplice obiettivo: consolidare le connessioni con il pubblico già affezionato e coinvolgere nuovi visitatori, allargando i confini in tutto il territorio milanese e divulgando i valori che si erano già posti i fondatori a fine XIX secolo. Al programma pensato per l’anniversario si aggiungono i format ideati negli ultimi tre anni dal direttore Antonio D’Amico: Stasera al Museo – con appuntamenti di musica, teatro e danza -, le degustazioni di In Arte Veritas, i Tea Talks - conversazioni d’arte all’ora del tè -, oltre alle mostre prodotte dal museo e realizzate anche in altre istituzioni culturali italiane.
Marta Santacatterina