Art e Dossier

Federico Garibaldi a Le Stanze della Fotografia

categoria: Mostre
27 agosto – 5 ottobre 2025

AttraversaMenti

Le Stanze della Fotografia di Venezia aprono le porte a un artista che usa la fotografia come mezzo per interpretare la realtà, urbana, ma anche emozionale: Federico Garibaldi. La sua mostra, AttraversaMenti, ospitata all’isola di San Giorgio, a cura di Denis Curti e visibile fino al 5 ottobre, sintetizza mondi futuristici astraendo gli elementi della contemporaneità. Attraverso una tecnica visiva fatta di mascherature ed elaborazioni con quello che gli si presenta a disposizione come le lenti degli occhiali, finestre, ma anche l’acqua di mare, Garibaldi introduce lo spettatore nella frammentazione del referente reale, immergendolo in un processo di suggestione, senza mai fargli capire del tutto cosa sta osservando e lasciandolo libero di avere una propria visione. Il dialogo tra arte e documentazione, nelle immagini dell’autore ligure, dà luogo a un linguaggio visivo palpitante, sperimentale, mai pago. È vivido il movimento dello sguardo di Garibaldi all’interno del frame, la sua continua ricerca e tensione verso una prospettiva altra, una visione che si discosti dalle regole preimpostate, dal già visto. Percorrendo le quattro sezioni della mostra (Le spiagge degli altriblueShoresThroughNowHere/NoWhere), come testimonia il curatore stesso dell’esposizione, Denis Curti, si percepisce nitida l’impressione che il fine ultimo di Federico “potrebbe essere sintetizzato come un continuo attraversamento”, un processo di creazione visiva portatore di una perenne spinta in avanti, verso il futuro, ma anche verso quella zona interstiziale tra la realtà e l’interpretazione che si anima di una pluralità di sguardi, verso mondi la cui espressione interiore viene resa astratta da un moto anti-figurativo. Lo stesso autore, infatti, intervistato relativamente al suo lavoro, lo racconta così: “La realtà ti capita davanti agli occhi e poi è già passata. Nessuno mai la vede allo stesso modo due volte. Io vorrei raccontare questo labile momento di passaggio. È un punto di vista, mezzo metro più a destra è già tutto diverso”.

Francesca Orsi