Art e Dossier

Firenze e Milano ospitano l'Antologia scelta di Tornabuoni Arte

categoria: In galleria
6 dicembre 2024

Antologia scelta 2025

Come ogni anno, ormai da tradizione, nelle più importanti città italiane le feste natalizie offrono al grande pubblico la possibilità, spesso gratuita, di riscoprire capolavori artistici del passato. Se il meneghino Palazzo Marino ospita, dal 4 dicembre al 12 gennaio, La Madonna di San Simone di Federico Barocci, dipinta dal nuovo Raffaello fra il 1566 e il 1567, si deve a Tornabuoni Arte la possibilità di scoprire una prestigiosa raccolta di opere d’arte moderna e contemporanea, selezionate nel corso dell’ultimo anno dalla galleria.

Antologia scelta 2025 apre al pubblico dal 6 dicembre nella sede di Firenze (Lungarno Benvenuto Cellini, 3), mentre una differente selezione di prestigiose opere sarà visibile a Milano (via Fatebenefratelli, 36) dal 13 dicembre.

Ideato per importanti tappe, che presentano alcuni dei momenti salienti della vicenda artistica del XX secolo, il progetto espositivo accoglie cronologicamente i fruitori con due significativi paesaggi di Plinio Nomellini, Luna di ottobre e Pastore con gregge e pecore, realizzati nei primi anni del Novecento. Qui l’artista presenta due contrapposte possibilità espressive veicolate dalla luce: densa e materica nella scena campestre, concentrata sul portato sentimentale della Luna, avvolta nei canneti, nella tela d’ottobre.

In sintonia con la grande mostra romana è Velocità d’automobile + luci (studio), realizzato attorno al 1913 da Giacomo Balla, il futurista del colore e della luce, che nell’opera ben esemplifica la sua ricerca sul tema del dinamismo di un’automobile, tanto caro a Marinetti. 

Passiamo poi alla seconda, grande avanguardia italiana, lo Spazialismo, ben rappresentato dai tagli di Lucio Fontana, fondanti l’idropittura su tela rossa del 1959 Concetto spaziale, Attesa. Qui è ben evidente il passaggio da Futurismo a Spazialismo, dove i limiti fisici che oscillano fra luce e moto superano il supporto “classico” per entrare nella vita, portando la vità stessa nell’arte e aprendo la strada alle temperie poveriste. Lo spazio non è più rappresentato ma presentato, squarcia la tela e si fa esserci.

Se il "classicismo" degli anni Trenta è ben rappresentato nella collezione da Hector et Andromaque di Alberto Savinio, è ad Alberto Burri che si deve il racconto della temperie informale, che nasce nell’artista da un traumatico vissuto. Tempera e Senza titolo, entrambe del 1952, evidenziano segno e materia, un passaggio successivo e intermedio fra Spazialismo e Arte povera, dove la vita ottiene sempre maggiore spazio e l'arte si fa processo basato non sulla sostanza ma sull'energia espressa.

Di questo fondamentale movimento, che vedrà la sua apparente nemesis nella Transavanguardia, si possono ammirare Coccodrillo e Senza titolo di Mario Merz, Senza titolo del 2000 di Jannis Kounellis, Lettere e Veliero di Pino Pascali e il dittico Mettere al mondo il mondo del 1975 di Alighiero Boetti, il più internazionale tra gli artisti che hanno traghettato la temperie poverista fuori dagli anni Settanta.

Antologia scelta 2025 non è un progetto riservato solo agli artisti italiani, in mostra si possono scoprire opere di importanti nomi del panorama internazionali come René Magritte e Joan Miró, al cui dipinto Oiseau, realizzato nel 1972, è dedicata la copertina del volume che accompagna l’esposizione, prodotto a cura di Tornabuoni Arte, con un testo introduttivo di Gino Pisapia.

Marco Roberto Marelli