Art e Dossier

Il museo di Christian Dior. Fra moda arte e botanica

categoria: Eventi
Granville, Francia
Musée Christian Dior

“E Dior creò la femme”, ma non solo: c’è un luogo magico, in Francia, che ci porta nell’intimità del grande couturier francese, e ci apre le porte sul suo mondo privato, profumato di essenze e di muschi marini. Ombreggiato dagli alti fusti dei pini marittimi, ingraziosito da decine di roseti, pergole e giochi d’acqua, il rifugio di Christian Dior in Normandia, nell’affascinante cittadina costiera di Granville in Francia, è davvero un luogo suggestivo. Il museo di villa Le Rhumbs è dedicato al grande couturier che nel 1947, praticamente sconosciuto, aveva creato il rivoluzionario new look per una donna raffinata, ora un po’algida, ora morbidamente sensuale. Comunque magrissima, con il vitino di vespa, il collo lungo, le caviglie sottili. Con i suoi abiti spesso ispirati all’arte, soprattutto agli impressionisti, Dior riuscì a valorizzare, di volta in volta, il seno, o le braccia, o il busto o le gambe delle sue modelle e delle fortunate signore che potevano permettersi il lusso di acquistare uno dei suoi favolosi abiti. Era un artista, amico di poeti, intellettuali, pittori, fotografi, e avrebbe voluto fare il gallerista. Anzi, prima ancora di rivoluzionare l’alta moda femminile, aveva aperto con l’aiuto del padre una piccola galleria d’arte a Parigi, e aveva ospitato i più grandi maestri delle avanguardie. La crisi del 1929 lo costrinse a chiudere i battenti di quel piccolo mondo così ben frequentato, in fondo a rue de la Boetie. Parigino d’adozione, Christian tuttavia non ruppe mai il legame con la terra d’origine, la Normandia. Era nato proprio qui, a Granville, da una famiglia benestante che avrebbe voluto si dedicasse a ben altri studi. Con la madre, appassionata di fiori, disegnò lui stesso le pergole e i percorsi sensoriali del giardino della Villa che ora ospita il museo a lui dedicato. Nel varcare il vialetto fiorito che conduce alla villa Le Rhumbs non ci si aspetti una magione sontuosa, né giardini vasti alla Versailles, bensì viottoli ben curati con viste a perdita d’occhio sull’Oceano. Fragori di onde e angoli profumati dove trovare riposo, su panchine bianche anni Cinquanta. È un luogo di grande fascino, in una posizione spettacolare, su uno sperone a picco sulla lunga spiaggia a est del centro cittadino, dove trentacinque anni prima di Dior aveva visto la luce un altro artista, il pittore nabis Maurice Denis (Dior nacque invece il 21 gennaio del 1905, e pochi sanno che morì in Italia, a Montecatini, a soli cinquantadue anni). La casa, divenuta museo nel 1997, è su diversi livelli, con stanze non troppo grandi, e tante scalette da percorrere. Oltre alle vetrine con le collezioni permanenti (modelli, costumi, stoffe, fotografie, dipinti ispiratori), ospita dal 2005, anno del centenario della nascita di Dior, una mostra tematica all’anno. Ricordiamo quella bellissima del 2013, dedicata al rapporto di Dior con la pittura impressionista, e la più recente (aperta fino a novembre 2015), sul celebre tailleur bar, giocato su linee essenziali, quasi geometriche, e il contrasto del bianco e del nero. Con o senza mostre, il museo Dior è un luogo da scoprire, per chi abbia deciso di visitare la splendida Normandia.