Il programma 2025 di Kunst Meran Merano Arte è all’insegna della storia
Quattro mostre e una ricca proposta didattica: il 2025 di Kunst Meran Merano Arte sarà caratterizzato da un grande fermento espositivo e da un serrato calendario di iniziative pensate per un pubblico trasversale, nel solco dei valori culturali che ispirano da sempre l’operato della istituzione nell’ambito dell’arte e dell’architettura contemporanee.
La rassegna Architetture recenti in Alto Adige 2018-2024, allestita fino al 16 febbraio, cederà il passo ad Aerolectics, la prima personale in Italia dell’artista austriaca Belinda
Kazeem-Kamiński, in programma dal 16 marzo al 9 giugno. Parte integrante di The Invention of Europe, il progetto triennale avviato lo scorso anno, ideato e curato da Lucrezia Cippitelli e Simone Frangi, la mostra indaga le origini e la diffusione, in Africa, del sistema missionario cattolico europeo, stabilendo un dialogo con l’attualità grazie allo studio dei modi con cui la blackness è osservata dallo sguardo dei bianchi nella cornice europea. L’artista volge l’attenzione pure al ruolo del sistema missionario in Alto Adige, prendendo in esame storie di diaspora africana.
Il legame fra passato e presente caratterizzerà anche la collettiva Earthly Communities ‒ visitabile dal 22 giugno al 12 ottobre ‒, anch’essa inclusa in The Invention of Europe. Ecologia, geopolitica ed economia saranno le tematiche alla base della riflessione sui rapporti che uniscono, e spesso allontanano, Europa e Abya Yala, ovvero le Americhe colte da una prospettiva anticoloniale. Fra i protagonisti spiccano Juana Bel aka Amazon, Minia Biabiany, Carolina Caycedo, Carolina Cifras, Ismael Condoii, Etienne de France, Mezzenett Quiroga, Sallisa Rosa, mentre le residenze d’artista di Amanda Piña, Alexandra Gelis e Luigi Coppola si concretizzeranno nella realizzazione di nuovi lavori e di una performance. Le opere saranno esposte negli ambienti di Kunst Meran Merano Arte, in aree pubbliche della città e delle zone limitrofe, nonché in contesti boschivi e insoliti.
Il 24 ottobre prenderanno il via le ultime due mostre della stagione 2025: curata da Kristina Kreutzwald e Martina Oberprantacher, la prima personale italiana di Franz Wanner ne sintetizzerà la poetica, contraddistinta dall’uso della fotografia, del linguaggio video, della parola. A finire sotto i riflettori sarà la ricerca condotta da Wanner sull’industria bellica e sul ricorso al lavoro forzato nella cornice del nazionalsocialismo. I rimandi all’epoca recente affiorano dall’indagine sul territorio altoatesino e sull’impiego di lavoratori coatti quando la Provincia di Bolzano fu annessa alla Germania nazista.
Il territorio che oggi corrisponde ad Alto Adige, Tirolo e Trentino sarà invece lo sfondo di AlpiTypes, la mostra curata da Antonino Benincasa, Massimo Martignoni e Anna Zinelli. Traendo spunto dalla ricerca di Benincasa e Martignoni sulla grafica locale nella prima metà del Novecento, la rassegna darà spazio non soltanto alla reinterpretazione – da parte degli studenti della Libera Università di Bolzano, Facoltà di Design e Arti ‒ di caratteri tipografici storici di alfabeti incompleti, ma anche ai manifesti tipografici contemporanei ideati da grafici internazionali utilizzando i font. Ancora una volta la storia entra in relazione con il presente, inducendo artisti e pubblico a interrogarsi sul concetto di attualità.
In parallelo al calendario espositivo, l’offerta didattica del museo sarà strutturata per continuare ad accogliere diverse fasce di pubblico – dagli studenti agli adulti –, ribadendo l’importanza dell’arte come strumento di formazione civica e culturale.
Arianna Testino