Art e Dossier

940x240.png
940x240.png

Il testamento di Sophie Calle. Una mostra a Parigi

categoria: Mostre
3 ottobre 2023 – 7 gennaio 2024

À toi de faire, ma mignonne

Parigi, Francia
Musée national Picasso

Quando si fruisce dell’arte di Sophie Calle qualcosa di profondo si attiva, è automatico, una reazione spontanea all’opera di una performer che plasma il suo linguaggio con la sua carne, la sua storia, la sua identità, i suoi affetti, rendendo private le grandi tematiche che animano il mondo come la vita e la morte. 
La mostra al Musée national Picasso di Parigi, À toi de faire, ma mignonne, è un omaggio dell’artista francese per i cinquant’anni della morte di Pablo Picasso e la struttura della mostra è pensata per scorrere, per l’appunto, sul binario Picasso/Calle, sulla rilettura, in chiave picassiana, del pensiero di Calle e, in parte, anche della sua vita. Sono, infatti, esposti disegni, raccontati aneddoti, ricreati allestimenti, prodotti progetti e immagini, appositamente per manifestare tale dialogo, per rendere evidente la connessione tra i due grandi artisti, ma quando una dei due invita lo spettatore ad entrare nella sua vita, nei suoi pensieri, tra le sue cose, quando si materializza come per magia l’artista stesso, l’altro un po' si perde. 
Calle fa piangere e ridere, per la semplicità con cui riesce a mettere in scena un pensiero complesso e ingombrante come quello sulla morte, la morte dei genitori, la sua morte in assenza di figli, e di conseguenza, a cascata, la rappresentazione, commoventemente ironica, di come una persona possa, in vita, pianificare l’esistenza dei propri beni dopo il proprio decesso, o il luogo della propria sepoltura. 
E così gli oggetti, e gli averi, compagni affettivi e inanimati della propria vita, li fa inventariare da occhi esperti e portare in mostra, esponendo, così, materialmente, l’incubo della sua sparizione e delle tracce lasciate tra le sue cose. Pensata come un inventario è anche l’ultima parte della mostra, quella in cui Calle ripensa ai suoi sessantuno progetti realizzati come titoli di romanzi thriller e rivela i suoi progetti non finiti. 
À toi de faire, ma mignonne ha la carica emotiva di un testamento, artistico, ma anche privato, soprattutto se si pensa che proviene dalla mente di un’artista che usa la sua arte, tra le altre cose, anche come esorcismo alle sue paure, che sono poi paure umane che appartengono a tutti. Per questo lei risuona così vividamente negli occhi e nell’animo di chi ne fruisce, perché il suo pensiero artistico non è solo arte è pensiero esistenziale, è vita, anche quando parla di morte.

Francesca Orsi