La narrazione visiva di Alia Farid arriva al Museo Henie Onstad di Oslo
‘Bneid Al Gar’ Alia Farid
Il Museo Henie Onstad di Oslo, noto per la sua attenzione all'arte contemporanea internazionale, accoglie quest'anno una delle voci più affascinanti del panorama artistico globale: Alia Farid. L'artista kuwaitiano-portoricana, che si distingue per la sua capacità di intrecciare arte, architettura e politica, porta nella capitale norvegese una mostra che esplora i temi dell'identità, del colonialismo e delle memorie collettive.
La mostra intitolata Bneid Al Gar, in arabo terra di catrame (fino al 5 gennaio 2025), è particolarmente significativa perché segna il conferimento ad Alia Farid del prestigioso Lise Wilhelmsen Art Award 2024, un riconoscimento internazionale che celebra artisti impegnati con questioni sociali, politiche e culturali rilevanti. Il premio, che viene assegnato ogni due anni con una dotazione di 100.000 dollari, rappresenta un tributo alla capacità di Farid di raccontare storie che mettono in luce le complessità del mondo contemporaneo. Il LWAA, istituito in onore della filantropa norvegese Lise Wilhelmsen, sostiene il lavoro di artisti che, come Farid, utilizzano l'arte come strumento di cambiamento sociale e culturale. Al centro dell’opera artistica di Farid vi è infatti la fusione di storie personali con narrazioni storiche più ampie. Le sue opere esplorano il modo in cui le strutture di potere – dal colonialismo alle migrazioni moderne – hanno plasmato le società e le identità, in particolare nel contesto del Golfo Persico e dei Caraibi. In mostra una delle installazioni principali è proprio un grande video-mosaico che mette in relazione le strutture urbane del Kuwait e di Portorico, creando un dialogo tra due mondi geograficamente lontani ma uniti da esperienze di colonizzazione e trasformazione economica. Questo lavoro riflette l'approccio di Farid al tema del potere e dell'identità, portando il pubblico a riflettere su come la storia e le gerarchie sociali abbiano plasmato questi paesi. Uno degli elementi distintivi della mostra è infatti l'uso di tecniche multimediali. Farid combina filmati documentari, sculture e installazioni site-specific per creare un ambiente immersivo ed emotivo. Un lavoro che riflette l'impegno dell’artista a mettere in luce realtà sociali complesse e spesso nascoste, un aspetto che ha contribuito al riconoscimento ottenuto con il Lise Wilhelmsen Art Award. Il Museo Henie Onstad si conferma, con questa mostra, come una delle principali istituzioni d’arte contemporanea in Europa, capace di promuovere artisti internazionali che sfidano i confini culturali e tematici. Fondato nel 1968 grazie alla coppia d’oro del pattinaggio artistico Sonja Henie e Niels Onstad, il museo si è sempre distinto per la sua attenzione alle avanguardie e all'arte sperimentale. L'invito a Alia Farid e l'assegnazione del Lise Wilhelmsen Art Award testimoniano la volontà di aprirsi a nuovi orizzonti e di promuovere artisti che lavorano su questioni socialmente rilevanti. Con il panorama idilliaco del fiordo di Oslo come sfondo, la mostra di Alia Farid crea un contrasto suggestivo tra la tranquillità naturale del paesaggio e le tensioni sociali e politiche che emergono nelle sue opere. Un dialogo potente tra arte e ambiente, che invita il visitatore a riflettere su questioni che trascendono i confini geografici.
Paola Testoni