Art e Dossier

Margaret Bourke-White: una mostra a Reggio Emilia

categoria: Mostre
25 ottobre 2025 – 8 febbraio 2026

Margaret Bourke-White. L’opera 1930-1960

Reggio Emilia
Fondazione Palazzo Magnani, Chiostri di San Pietro

La Fondazione Palazzo Magnani dedica una grande retrospettiva a Margaret Bourke-White, una delle figure più iconiche del fotogiornalismo del Novecento. La mostra, ospitata ai Chiostri di San Pietro propone un percorso che attraversa trent’anni di storia attraverso circa 120 fotografie, selezionate per restituire la complessità e la forza dello sguardo dell’artista americana.

La rassegna ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera, dai primi incarichi nelle grandi industrie statunitensi alla consacrazione internazionale grazie alla collaborazione con la rivista LIFE. L’immagine della diga di Fort Peck — che nel 1936 inaugurò il primo numero della rivista — apre idealmente il percorso, ricordando come la fotografa avesse saputo interpretare il mito del progresso con una sensibilità capace di cogliere al tempo stesso monumentalità e fragilità della modernità. Una sezione importante è dedicata ai reportage di guerra. Bourke-White fu la prima fotografa ammessa al fronte sovietico durante la Seconda guerra mondiale e documentò dall’interno alcuni dei momenti più drammatici del conflitto: città distrutte, soldati in marcia, civili in fuga. Le immagini scattate nei campi di concentramento appena liberati restano tra le testimonianze più dure e necessarie del secolo, rese con un rigore che lascia spazio al rispetto e alla compassione. Accanto a queste, ritratti diventati iconici – da Stalin a Gandhi – rivelano la sua capacità di avvicinarsi ai protagonisti della storia senza mai indulgere nella celebrazione.

La mostra restituisce anche la parte più intima e sociale del suo lavoro: scene di vita quotidiana, fabbriche, miniere, famiglie segnate dalle disuguaglianze, comunità segregate. Bourke-White racconta l’America e il mondo con uno sguardo diretto, spesso scomodo, sempre attento all’umanità invisibile. Il suo obiettivo coglie contraddizioni e ingiustizie, ma anche determinazione e speranze individuali. Il percorso è arricchito da materiali d’archivio, contenuti multimediali e dispositivi inclusivi che rendono l’esperienza accessibile anche a persone con disabilità visive. Un’attenzione che riflette la volontà della mostra di avvicinare il pubblico non solo alla storia della fotografia, ma al significato profondo di ciò che un’immagine può ancora raccontare.

Margaret Bourke-White. L’opera 1930-1960 è più di una retrospettiva: è una narrazione per immagini che attraversa rivoluzioni, tragedie e rinascite, guidata dallo sguardo di una donna che ha saputo essere pioniera, reporter e testimone del suo tempo. Un viaggio nella memoria del Novecento che continua a parlare con forza al nostro presente.

Sara Draghi