In mostra a Roma Memling fra Bruges e l’Italia
Memling. Rinascimento fiammingo
Il trittico del Giudizio universale (1471) è il punto di partenza per questa eccezionale mostra monografica a cura di Till-Holger Borchert che si svolge a Roma presso le Scuderie del Quirinale dal 14 ottobre 2014 fino al 18 gennaio 2015. La pala, commissionata a Memling dal banchiere fiorentino Angelo Tani e da sua moglie Caterina di Francesco Tanagli, era destinata alla cappella dedicata a san Michele nella Badia fiesolana a Firenze, ma fu rubata dai pirati durante il viaggio da Bruges, dove l’artista aveva la sua bottega, verso l’Italia e non arrivò mai a destinazione, nonostante i successivi tentativi del committente per riaverla. Dopo quasi seicento anni il Giudizio universale, restaurato in occasione della mostra, arriva per la prima volta in Italia dal Muzeum Narodowe di Danzica, dove è conservato, per essere esposto insieme a pale d’altare, numerosi trittici portatili e ai famosi ritratti (tra cui il Ritratto di uomo dalla Royal Collection di Londra e il Ritratto di uomo dalla Frick Collection di New York, entrambi prestiti d’eccezione). Fra i dipinti devozionali il Cristo benedicente (Genova, Palazzo bianco) e la Mater dolorosa (collezione privata), qui ricomposta per la prima volta e messa a confronto con la versione dipinta dal Ghirlandaio. Particolare attenzione viene inoltre dedicata ai rapporti economici e culturali, instauratisi per tutto il XV secolo fra l’Italia e le Fiandre, e al ruolo ricoperto da Memling, il quale fu il pittore preferito dagli uomini d’affari, dignitari di corte e agenti provenienti da Firenze, Venezia o Genova che vivevano a Bruges.