Nel Monferrato una mostra diffusa che riunisce oltre 60 artisti
Panorama Monferrato
Dopo Procida, Monopoli e L’Aquila, è il territorio del Monferrato, in Piemonte, tra le province di Alessandria e Asti fino al limitare dell’Appennino ligure, a ospitare la quarta edizione di Panorama, la mostra diffusa ideata da ITALICS, rete istituzionale composta da sessantadue gallerie d’arte attive nel nostro Paese. Dal 4 all’8 settembre 2024, le cittadine diCamagna, Vignale, Montemagno e Castagnole faranno da cornice a un racconto visivo nel quale si intersecano paesaggio, territorio e linguaggi trasversali, grazie alle opere degli oltre sessanta protagonisti della rassegna curata da Carlo Falciani.
Panorama Monferrato trae spunto da La Civil conversazione, il testo scritto da Stefano Guazzo e pubblicato nel 1574 riscuotendo uno straordinario successo. La “civile conversazione” a cui fa riferimento il titolo è il cardine attorno al quale si sviluppa una società eticamente orientata, frutto del dialogo tra gli individui che la compongono. Come spiega il curatore, “il progetto di mostra è ispirato a principi espressi ne La Civil conversazione dalla quale sono stati estrapolati temi anche oggi al centro del dibattito. Essendo la mostra dislocata in differenti paesi, i temi in sequenza vogliono essere anche metafora dei viaggi iniziatici rinascimentali: un esempio su tutti l’Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna del 1499. Un testo dove il protagonista compie un percorso di crescita e di trasformazione interiore attraverso alcune tappe dove l’incontro con persone, opere d’arte, architetture o pensieri, ma anche prove e riflessioni esistenziali lo cambierà in modo sostanziale”.
Guidato dall’arte, anche il visitatore di Panorama Monferrato ha la possibilità di compiere un cammino fisico e metaforico tra geografie ed epoche, analizzando le tematiche prese in esame in ciascuna delle quattro cittadine. Se a Camagna lo sguardo è puntato su lavoro e radici, a Vignale il ritratto diventa uno strumento per esplicitare l’identitàstorica e comunitaria del luogo. A Montemagno si delineano le dinamiche del viaggio iniziatico, caratterizzate dall’idea di caducità e dalla consapevolezza della morte, mentre a Castagnole la sacralità dell’arte, anche nella sua dimensione laica, è presentata come un mezzo fondamentale per adottare un approccio contemplativo.
Vincenzo Agnetti, Romina Bassu, Claire Fontaine, Latifa Echakhch, Theaster Gates, Invernomuto, Francesco Jodice, Alex Katz, Giorgio Morandi, Alfredo Pirri, Moira Ricci, Ottone Rosai, Patrick Tuttofuoco e Francesco Vezzoli sono solo alcuni degli artisti riuniti dalla mostra che affianca maestri storicizzati e talenti emergenti, spaziando dalla pittura alla performance, dalla scultura alle installazioni site specific sino ai capolavori di arte antica.
Il risultato è un prezioso colpo d’occhio sui movimenti della creatività attraverso i decenni.
Arianna Testino