Art e Dossier

Secoli di arte in mostra da Tornabuoni

categoria: In galleria
29 novembre 2025

Dipinti e arredi antichi 2025

Firenze
Tornabuoni Arte

Tornabuoni Arte è una realtà dedita alla ricerca e valorizzazione di opere di grande qualità, le quali periodicamente vengono esposte in percorsi capaci attraversare vari secoli di storia dell’arte, così da scoprire capolavori inediti o raramente mostrati al pubblico. Dipinti e Arredi Antichi 2025 è il nuovo catalogo della galleria che, appena presentato, raccoglie le opere di maggior rilievo e le recenti acquisizioni di Tornabuoni, presentandole al pubblico che in tal modo le potrà ammirare.

La mostra prende il via con dei dipinti a tema sacro del tardo XV secolo e dei primi del XVI, tra cui spicca la Natività con San Giovannino dello Pseudo Pier Francesco Fiorentino (lo sappiamo attivo nella seconda metà del Quattrocento) e che costituisce un elegante emblema della pittura fiorentina di quel periodo. A una cronologia simile si colloca il pannello bifacciale con San Sebastiano di Lattanzio di Niccolò di Liberatore (artista che lavorò tra Foligno e Assisi dal 1474 al 1527), mentre sul retro compare una raffinata decorazione monocroma su fondo rosso tipica dello stile umbro. Poco prima della metà del Cinquecento, Innocenzo da Imola dipinse lo Sposalizio mistico di Santa Caterina, opera nella quale si ammira l’accurata composizione e la delicatezza cromatica tipica dell’artista emiliano. 

Nella sezione dedicata ai ritratti si trovano invece due tavole di Girolamo Siciolante da Sermoneta, e in particolare il Ritratto del cardinale Pietro Bembo dove l’artista dimostra l’adesione al classicismo michelangiolesco tipico della sua produzione romana, nonché la sua capacità di catturare dettagli fisionomici e tratti psicologici del soggetto dipinto. Il Padovanino è la star tra i pittori del Seicento con la sua Danae, un’evidente ripresa dell’analogo quadro di Tiziano destinato al cardinale Farnese; ma si fanno notare anche la Venere allo specchio, attribuita a un seguace seicentesco del Vecellio, e il Ritratto di Giulio Buratti di Bartolomeo Gennari, nipote e fedele collaboratore del Guercino. 

La timeline procede con un nucleo di opere del tardo Seicento comprensivo di ritratti raffinati, scene mitologiche, battaglie e nature morte di indiscutibile qualità pittorica: ne sono esempi il Vaso di fiori su base in pietra con due tulipanidi Andrea Scacciati e Il Ratto di Deianira attribuito a Antonio Zanchi, uno dei maggiori pittori italiani del Barocco veneziano, noto per il “gigantismo” delle sue figure in primo piano e per un forte dinamismo narrativo. Il XVIII secolo è rappresentato da alcune vedute di città e paesaggi e con notevoli esempi di pittura di genere, mentre di pieno Ottocento è il suggestivo Naufragio di Camoens. Ai dipinti si alternano varie sculture, come un Putto con delfino di età manierista, e una selezione di mobili di pregio e di preziosi oggetti antichi.

Marta Santacatterina