Street Art al museo
Shepard Fairey #Obey
Shepard Fairey (1970), meglio conosciuto con lo pseudonimo di OBEY, ha raggiunto la notorietà durante la campagna elettorale del 2008 per la presidenza degli Stati Uniti d’America, quando il suo ritratto di Barack Obama, accostato ai termini “Hope” (speranza), “Change” (cambiamento) e “Progress” (progresso), divenne il simbolo, anche se non riconosciuto ufficialmente, della candidatura del futuro presidente americano. Questa immagine, definita dal critico d’arte del “New Yorker” Peter Schjeldahl «la più efficace illustrazione politica americana dai tempi dello Zio Sam», insieme ad altre novanta opere, sarà esposta fino al 28 febbraio presso il Pan - Palazzo delle arti di Napoli nella mostra Shepard Fairey #Obey. L’esposizione, curata da Massimo Sgroi, con opere provenienti anche da collezioni private, vuole documentare e approfondire la figura di uno dei più celebri “street artist” americani raccontandone l’evoluzione stilistica e la poetica dei suoi manifesti adesivi (“stickers”). Questi non sono altro, secondo la definizione stessa dell’artista, che esperimenti fenomenologici che vogliono portare l’osservatore a farsi domande sull’opera stessa e sulla connessione che essa ha con il luogo in cui è stata affissa. Ed è proprio da questa prospettiva che il visitatore è portato a osservare le opere, in un dialogo e in un confronto continuo con tematiche sociali come la guerra, la repressione, la propaganda, il razzismo, la difesa dell’ambiente e il rapporto con la musica e le icone del nostro secolo. In mostra anche la serie realizzata per la città di Venezia e Capitol Hill, finora mai esposto. Catalogo Drago Edizioni.