Art e Dossier

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A Venezia esposta l'eredità di Helmut Newton

categoria: Mostre
28 marzo – 24 novembre 2024

Helmut Newton. Legacy

Venezia
Le Stanze della Fotografia, Fondazione Giorgio Cini

Dopo Palazzo Reale a Milano e l’Ara Pacis di Roma, la mostra Helmut Newton. Legacy arriva a Le Stanze della Fotografia della Fondazione Giorgio Cini, sull’isola di San Giorgio Maggiore. Helmut Newton rivoluzionò, dalla fine degli anni Cinquanta, la narrazione del e sul mondo femminile. Che piaccia o meno, le sue “valchirie” - queste donne così sicure e potenti, che si vestivano sfrontatamente solo del loro corpo - furono manifesto di un nuovo modo di concepire la rappresentazione della donna, soprattutto quando essa compariva sulle copertine delle massime riviste di moda come Vogue. Nei suoi servizi editoriali, come anche nelle campagne di moda per Yves Saint Laurent, Chanel o Valentino, il corpo femminile oltre ad essere rappresentato come un qualcosa di eroticamente desiderabile, come l’oggetto dello sguardo maschile, era esso stesso elemento attivo della tensione che si creava con lo spettatore. Ospitata a Venezia, presso Le Stanze della Fotografia della Fondazione Giorgio Cini, dal 28 marzo al 24 novembre, a cura di Matthias Harder e Denis Curti, la mostra Helmut Newton. Legacy, è un viaggio temporale nell’estetica del fotografo naturalizzato australiano, un crescendo concettuale e figurativo che contribuì a cambiare il pensiero sul “corpo rappresentato” e sulla comunicazione tramite esso. Le modelle di Newton inscenavano un ruolo ben preciso, oltre a “prestare” il loro corpo alla moda, quello di donne sfrontate, provocatorie e provocanti, fieramente seduttive, e in virtù anche di questa maschera diventarono delle vere icone, come ci testimoniano le leggendarie top model degli anni Novanta. Da Naomi Campbell a Claudia Schiffer, da Linda Evangelista a Cindy Crawford. La loro stellare fama divenne tale anche per mano di chi seppe rompere gli argini della narrazione stereotipata sull’universo femminile come Helmut Newton. La mostra all’isola di San Giorgio Maggiore ripercorre le tappe creative dell’eredità di un artista visivo che fece della provocazione la sua firma.

Francesca Orsi