Art History: ricerca iconografica
Andrea
Sant’Andrea, apostolo e martire, era pescatore in Galilea. Chiamato mentre pescava con il fratello Pietro, fu il primo discepolo di Cristo. Nelle scene tratte dal Nuovo Testamento è presente nella Pesca miracolosa e nella Moltiplicazione dei pani. Durante il Medioevo Costantinopoli - capitale della Chiesa orientale - vantava il possesso delle sue reliquie anche per compensare il prestigio e la fama delle memorie apostoliche dei santi Pietro e Paolo conservate a Roma, sede del papato. Dopo la caduta della città bizantina in mano agli infedeli, i preziosi resti furono trasferiti dai cavalieri crociati nella cattedrale di Amalfi. La Legenda Aurea, ispirandosi agli apocrifi Atti di Andrea, narra le sue gesta, dalla predicazione presso i popoli infedeli, ai miracoli, come quello dell’incendio domato o della liberazione della città di Nicea (Turchia) dai cani indemoniati. Quando alla fine del suo peregrinare giunse ad Acaia, in Grecia, guarì Massimilla, moglie di Egea governatore della città, che soffriva di un male incurabile. La giovane donna gridò al miracolo e si convertì al cristianesimo facendo voto di castità. Il marito, non sopportando l’affronto, e preoccupato del diffondersi della nuova fede, condannò l’apostolo a essere flagellato e crocifisso a due pali incrociati, la cosiddetta croce di sant’Andrea. Secondo la leggenda, egli per due giorni prima di morire continuò ad adorare la croce confortato dai suoi numerosi seguaci. L’iconografia lo ritrae anziano con una folta barba bianca e l’attributo della croce o, più raramente, con un pesce che ne ricordi l’antico mestiere.