Art e Dossier

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Art History: ricerca iconografica

Barbara

Figura leggendaria di vergine e martire, è una delle "Quattuor Virgines Capitales" insieme a Caterina d'Alessandria, Dorotea e Margherita. Fa parte anche dei quattordici santi ausiliatori, al cui culto sono dedicate chiese e opere d'arte in Germania e in altri paesi europei. La sua leggenda, ambientata in Asia minore, deriva da una Passio del secolo VII, poi ripresa dalla Legenda aurea. Barbara era la saggia e bella figlia di un nobile pagano di nome Dioscoro di Nicomedia, il quale progettava per lei un matrimonio di convenienza. Poiché la giovane si opponeva alla volontà paterna, egli la fece rinchiudere in una torre con due finestre. Dopo essersi assentato per un viaggio, al suo rientro il padre trovò che la torre aveva una terza finestra, fatta realizzare da Barbara come simbolo della Trinità. Un'altra versione afferma che la giovane si fosse rinchiusa volontariamente nella torre per sottrarsi ai molti pretendenti. A causa della sua fede ella subì tremende torture: fu flagellata nuda, ma le verghe divennero miracolosamente delle penne di pavone, le furono recisi i seni e infine fu decapitata dal suo stesso padre il quale, poco dopo, fu ucciso da un fulmine a ciel sereno. La sua storia, che ha molti punti in comune con quella di santa Caterina d'Alessandria, ha dato luogo all'iconografia della vergine: una giovane bella e di nobile aspetto, con in mano una torre dalle tre aperture, suo principale attributo iconografico; a volte ella regge un calice, simbolo della fede, o una penna di pavone. La sua tradizionale "elezione" a patrona degli armieri è legata alla funzione di protettrice dalla morta improvvisa e violenta (inizialmente il fulmine, poi le armi da fuoco) e perciò ella è spesso raffigurata accanto a un cannone.