Art History: Ricerca iconografica
Discesa al Limbo
Questo episodio si ritrova nelle fonti di tradizione extra biblica come il Vangelo Apocrifo detto “di Nicodemo” (21-24) e la “Legenda Aurea” nel capitolo sulla Resurrezione del Signore e si basa su miti della salvezza precristiani. Si racconta che Gesù, al momento della resurrezione, abbia per prima cosa liberato dal dominio della morte i giusti morti prima di lui, dopo essersi recato egli stesso nel regno dei morti (nell’inferno o nel limbo, da interpretare come oltretomba o Ade). Egli si presentò accompagnato dagli angeli, inutilmente intimando a Satana di farlo entrare. Le porte dell’inferno/ mondo sotterraneo vennero spezzate con l’albero della croce, i demoni sconfitti e i morti liberati dalle catene. Adamo fu resuscitato e, alla testa dei patriarchi, dei santi padri e dei profeti d’Israele, fu strappato da Cristo alle fauci dell’inferno. Tutti uscirono in un corteo trionfale. Il significato è l’universalità della redenzione di Gesù, la quale agisce nel tempo anche a ritroso e, attraverso essa, tutti possono essere salvati. Lo schema iconografico si ripete uguale in quasi tutte le figurazioni, con variazioni di tipo narrativo o simbolico. Spesso si riconoscono i personaggi di Mosè (con le corna sul capo), il re Davide (con la corona), san Giovanni Battista, il buon ladrone Disma o i bambini innocenti di Betlemme uccisi da Erode. Le icone con la discesa all’inferno della Chiesa orientale recano spesso l’iscrizione “anastasis”, “resurrezione”.