Art History: Ricerca iconografica
Margherita
Margherita d’Antiochia è tra le sante più popolari della cristianità, benché la sua esistenza sia stata più volte messa in dubbio dalla Chiesa ufficiale, che nel 1969 ne ha soppresso il culto. Le reliquie, vere o presunte, furono traslate a Monfalcone nel 1145, quindi a Venezia nel 1213. Esse erano particolarmente venerate dalle gestanti che la invocavano per essere protette dai rischi del parto. Secondo la leggenda, Margherita, figlia di un sacerdote pagano, venne segretamente educata alla fede cristiana e battezzata da una balia. Ripudiata dal padre, ella viveva tra i boschi conducendo un’umile vita pastorale. Notata per la sua bellezza dal pagano Olibrio, alto funzionario del governo di Antiochia, Margherita si rifiutò di sposarlo per non sacrificare la sua fede e la sua verginità. Infuriato per l’ostinazione della fanciulla, Olibrio la condannò a supplizi tanto atroci che lui stesso non riusciva ad assistervi e, infine, ordinò che fosse rinchiusa in carcere. Qui le apparve il diavolo sotto le sembianze di un dragone il quale tentò di divorarla, ma venne trafitto con la croce e annientato dalla santa. Il giorno seguente Margherita fu bruciata viva e immersa in una botte d’acqua dalla quale riemerse illesa, per morire decapitata. In ricordo della sua leggenda la santa è ritratta giovane e di bell’aspetto, con in mano la croce mentre emerge dal ventre del drago o lo sottomette, metafora eloquente del trionfo della fede sul paganesimo.