Art e Dossier

E Malevič invento il quadro nero

categoria: Mostre
4 ottobre 2015 – 10 gennaio 2016

À la recherche de 0,10 – La dernière exposition futuriste de tableaux

Basilea, Svizzera
Fondation Beyeler
Orario: 10-18 Chiuso Me 10-22

Mentre alla GAMeC di Bergamo si svolge la grande retrospettiva su Malevič, a Basilea la Fondazione Beyeler dedica due rassegne su temi analoghi. Sono infatti trascorsi cent’anni esatti da quando a Pietrogrado (ora San Pietroburgo), nell’inverno del 1915, una mostra di quattordici artisti russi delle avanguardie (“0,1”), equamente divisi fra uomini e donne, segnò uno degli eventi artistici più significativi di quegli anni in tutta Europa. Fu in quell’occasione che Kazimir Malevič (1878-1935) presentò per la prima volta il suo Quadrato nero, opera non figurativa costituita da una superficie nera leggermente deformata, circondata di bianco, poi divenuta una delle icone dell’arte astratta, mentre Vladimir Tatlin (1885-1953) nella stessa sede installò una scultura astratta, eseguita con materiali riciclati: Controrilievo angolare. Si deve a Malevič, fra le altre cose, il termine Suprematismo (dal latino supremus, superiore), a porre l’accento sull’eccezionale novità di quelle creazioni astratte, spesso realizzate con metodi inconsueti, come il collage. Insieme a Malevič e a Tatlin, esposero sulle stesse pareti, con un particolare “accrochage” che ha fatto epoca (documentato da rare fotografie), altri artisti che in seguito sono passati in secondo piano nella memoria storica delle avanguardie. Delle centocinquanta opere che facevano parte della rassegna, solo un terzo è sopravvissuto, ovviamente nelle collezioni più disparate. Per questo centenario a Basilea sono stati riuniti gran parte dei pezzi presenti alla memorabile rassegna suprematista, oltre a manifesti, fotografie e documenti. Si tratta di opere provenienti da ben diciannove musei russi e da altri musei e collezioni europee e d’oltreoceano (di Parigi, Colonia, Amsterdam, New York). Oltre a Croce nera del 1915 e a Quadrato nero di Malevič (nella versione del 1929), sono esposti, fra gli altri, Controrilievo angolare di Tatlin, Scatola di lavoro di Olga Rozanova, Ozonatore di Ivan Kliun, Lavoratrice di Lyubov Popova. Oltre a questa rassegna, alla Fondazione Beyeler è possibile ammirare, negli stessi giorni, un folto gruppo di opere di celeberrimi artisti del secondo Novecento e del nostro secolo (fra i quali Richard Serra, Yves Klein, Dan Flavin, Sol Lewitt) fino a Damien Hirst, autore di Black Sun, il grande sole nero che dà anche il titolo alla rassegna: un vero e proprio omaggio al Quadrato nero, e all’enorme influenza del Suprematismo di Malevič e compagni sugli sviluppi dell’arte del XX secolo.

Gloria Fossi