Marino Sponza: biography
Sponza inizia a sperimentare verso la fine degli anni Novanta un processo di astrazione, l’interesse verso questa personalissima tecnica inizia già in giovane età quando la sua pittura è ancora legata al figurativo ed in particolar modo all’Impressionismo ed al Postimpressionismo. Alla base di queste realizzazioni vi è il fascino e la curiosità che ha sempre suscitato nell’artista l’effetto provocato dalla caduta di una goccia di benzina all’interno di una pozzanghera d’acqua, il suo galleggiare in un continuo mutamento di forme e di colori cangianti, la sua sospensione e densità.
Per poter trasporre questo effetto in pittura Sponza utilizza delle lamine trasparenti di acrilico e polipropilene in modo tale da far scivolare velocemente il colore sul supporto.
Colore che viene steso, compresso, plasmato e rimodellato fino ad ottenere l’effetto desiderato, fino a creare dei paesaggi, dei microcosmi.
Paesaggi che sono reminiscenza di viaggi, ricordi della memoria, mai trasposizioni del vero. Sono i luoghi che Marino Sponza ha visitato nelle sue lunghe traversate, i paesaggi trasformati dagli agenti atmosferici, con similitudini riscontrabili nelle erosioni tipiche della Turchia ed in particolar modo della Cappadocia, che assumono con il tempo e a seconda di chi le osserva delle forme sempre diverse.
Lo stesso accade nei suoi dipinti il cui aspetto non è mai lo stesso, ma muta a seconda della luce, della collocazione, del colore e degli elementi che compaiono sullo sfondo.
Marino Sponza nasce a Rovigno d’Istria nel 1944, ma si trasferisce ben presto con la famiglia a Monfalcone, dove ancora oggi vive e lavora.
Per maggiori informazioni: www.sponza.it
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