Art e Dossier

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Art History: ricerca iconografica

Assunzione della Vergine

Tre giorni dopo la morte, Maria, in corpo e anima, fu condotta in cielo da uno stuolo di angeli. Si tratta di una credenza che non trovando basi nelle Sacre Scritture è documentata dagli scritti apocrifi del III e IV secolo, e, nel secolo XIII ripresa da Jacopo da Varazze nella Legenda Aurea. Qui si legge che, mentre gli apostoli sedevano presso il sepolcro di Maria, il terzo giorno dopo la sua morte, Gesù apparve loro insieme a san Michele che portava con sé l’anima della Vergine. Così l’anima tornò nel corpo di Maria che uscì dalla tomba e fu ricevuta nella camera celeste con un corteggio di angeli. Come tema iconografico l’Assunzione della Vergine compare nella scultura gotica del XIII secolo soprattutto nei portali delle chiese a lei dedicate. Nella pittura rinascimentale e posteriore l’immagine è in genere strutturata in tre parti sovrapposte. Maria è collocata nella parte superiore in piedi o in trono mentre è trasportata da angeli spesso musicanti, a volte è inscritta in una mandorla formata dagli stessi angeli. Possono accompagnarla gli arcangeli Michele e Gabriele, più raramente Cristo, e sulla terra gli apostoli circondano il sepolcro vuoto con gli occhi rivolti alla scena. Talora sono presenti alcuni santi come in una Sacra Conversazione o l’apostolo Tommaso in atto di ricevere la cintola dalla Vergine stessa. Rubens aggiunse il nuovo motivo delle due donne che raccolgono le rose, forse Marta e Maria, personificazioni della vita attiva e di quella contemplativa. Esse simboleggiano, secondo un autore della Controriforma, il corpo e l’anima della Madonna. Un terzo elemento della composizione, è costituito da Dio padre a volte circondato da cherubini e serafini che si appresta ad accogliere la Vergine.