Art History: Ricerca iconografica
Marie al sepolcro
Nell’iconografia artistica il tema delle cosiddette Tre Marie al sepolcro fu rappresentato ampiamente soprattutto fino al secolo XIII, poiché veniva a sostituire l’immagine della Resurrezione, soggetto a quel tempo raro e che dopo divenne, invece, di grande importanza nonostante non appaia descritto in nessuno dei Vangeli. Questi raccontano, invece, delle cinque o sei donne (tre furono codificate nell’iconografia), che recatesi al sepolcro di Cristo lo trovarono vuoto poiché egli era risorto. I racconti dei quattro evangelisti (Matteo 28, 1-8; Marco 16, 1-8; Luca 24, 1-11; Giovanni 20,1-10) contengono delle contraddizioni, non concordando, inoltre, sulla identità delle donne che erano insieme a Maria. Narrano che queste si recarono al sepolcro di primo mattino, portando olii aromatici per imbalsamare Gesù, e trovarono la pietra rimossa e la tomba vuota. Un angelo con una veste candida disse loro che Cristo era risorto, invitandole a portare la notizia agli apostoli. La scena è, dunque, ambientata in uno spazio aperto, al quale fa da sfondo la città di Gerusalemme e dove prevale la tomba, spesso rappresentata come una cripta nella roccia, secondo la descrizione dei Vangeli, ma più di frequente come tradizionale sarcofago in pietra. Soldati romani possono essere disposti intorno a questa, spesso dormienti, mentre sopra è seduta una figura vestita di bianco che, a volte, è dotata di ali come un angelo (secondo Matteo), o è semplicemente un giovane (secondo Marco). Le tre donne - tra cui si può riconoscere la figura di Maria Maddalena dai lunghi capelli sciolti - gli stanno dinanzi sorprese e intimorite, reggendo in mano il vaso contenente mirra.