Art e Dossier

FAE_A&D_940x24.jpg
FAE_A&D_940x24.jpg

Art History

Alfred Sisley: biografia

Di personalità umbratile e schiva e di origine inglese, fu, tra i pittori impressionisti, il più attento ai toni luministici del paesaggio, attraverso uno studio quasi scientifico della luce del cielo e dei suoi effetti cangianti sulla superficie dell’acqua, seguendo la tradizione romantica dei paesaggisti inglesi Constable e Turner. Il padre William e la madre Felicia Sell erano entrambi di nazionalità inglese, trasferitisi a Parigi qualche anno prima della nascita di Alfred, avvenuta il 30 ottobre del 1839. Per poter intraprendere la carriera del padre, mercante di lussuosi articoli di merceria, il giovane Alfred viene mandato a Londra a diciotto anni, nel 1857, a seguire dei corsi di studio di carattere commerciale. Rimasto a Londra per quattro anni, Sisley inizia a visitare i musei e a interessarsi all’arte più che al commercio. Tornato a Parigi, nel 1862 ottiene dai genitori il permesso di dedicarsi alla pittura ed entra all’Ecole des Beaux-Arts dello svizzero Gleyre, dove conoscerà Monet, Renoir e Bazille, e dove verrà incoraggiato a dipingere all’aperto, davanti al soggetto. Negli anni a seguire Sisley si recherà, insieme ai tre amici, a dipingere nella foresta di Barbizon e a Fontainebleau, realizzando i suoi primi paesaggi ancora ispirati a quelli dei “barbizonniers” Rousseau e Daubigny. Nel Salon del 1866 vengono accettati due suoi quadri con paesaggi di Marlotte e, in agosto, è sulle coste della Normandia con Renoir e Le Coeur. Tra il 1867 e il 1869 Sisley avrà due figli dalla compagna Eugénie Lescouezec (che sarebbe divenuta sua moglie solo nel 1897, un anno prima della sua morte) e nel 1870, mentre verranno accettate altre due opere al Salon, la sua già precaria condizione economica si aggraverà sempre più, in seguito anche allo scoppio della guerra franco-prussiana. Nel 1872, trasferitosi con la famiglia a Louveciennes, a ovest di Parigi, Sisley inizierà a dipingere questo villaggio sulle rive della Senna alla maniera impressionista, fresca e luminosa, spesso in condizione innevata. Più tardi, nello stesso decennio, dovunque egli sceglierà di soggiornare (Marly-le-Roi, Sèvres), troverà il soggetto privilegiato per i suoi dipinti. Dopo avere affidato molte sue opere al mercante Durand-Ruel, che le esporrà a Londra nel 1872, Sisley aderirà alla Società anonima degli artisti pittori, scultori e incisori e sarà uno degli ideatori della prima mostra impressionista del 1874 presso lo studio parigino del fotografo Nadar. Nell’aprile del 1876 prenderà parte anche alla seconda mostra impressionista, con un’opera dell’importante gruppo di dipinti della Senna in piena a Port-Marly (Inondazione a Port-Marly, 1876, Parigi, Musée d’Orsay). Sisley esporrà altre due volte alle mostre degli impressionisti, ossia nel 1877 (con diciassette dipinti) e nel 1882 (con ventisette). La sua pittura si distingue da quella degli altri del movimento per la sua assoluta fedeltà al genere del paesaggio reale (senza mai cedere alla rappresentazione della figura) e per il particolare valore attribuito all’osservazione del cielo come fonte di luce e alla comprensione del significato del luogo da ritrarre. Negli anni Ottanta e Novanta, infatti, in coincidenza con la cosiddetta crisi dell’impressionismo, Sisley continua a dipingere “en plein air”, rafforzando i toni cromatici e la densità della pennellata e cogliendo la possibilità di ritrarre lo stesso soggetto in condizioni meteorologiche diverse, fino alla realizzazione di vere e proprie serie di quadri sullo stesso motivo (come fanno anche Monet e Pissarro). I luoghi scelti sono le rive del Loing bordate di pioppi, le vecchie case di Saint-Mammès, ma soprattutto la chiesa di Moret (tra il 1893 e il 1894), dipinta con sfumature che permettono di conservare i volumi senza l’astrazione formale realizzata da Monet. Alfred Sisley morì proprio nell’amata Moret-sur-Loing, nel gennaio del 1899, per un cancro alla gola. Un meritato successo commerciale delle sue opere arriverà, purtroppo, un anno dopo la sua morte.

Le opere