Art History: ricerca iconografica
Adamo ed Eva
Nella Genesi, primo libro del Vecchio Testamento, si narra che Dio creò Adamo plasmando un pugno di terra; quindi ne staccò dal corpo una costola e da questa creò Eva. Adamo ed Eva vivevano felici nel paradiso terrestre (Eden), un giardino che produceva spontaneamente ogni sorta di delizie. Un solo limite aveva posto loro il Signore: non toccare e non cibarsi dei frutti del cosiddetto albero della conoscenza, o del bene e del male, posto al centro dell’Eden. Ma il diavolo, sotto forma di serpente, spinse Eva alla disobbedienza facendole credere che i frutti proibiti avrebbero «aperto i suoi occhi» e quelli di Adamo, rendendoli onniscienti. Eva colse una mela, la morse e la offrì al suo compagno, ma non appena l’ebbero mangiata per la prima volta si vergognarono di essere nudi e sentirono il bisogno di coprirsi con foglie di fico. Nella scena della tentazione essi compaiono accanto a un albero cui è avvolto il serpente il quale può assumere anche morfologia draghiforme (zampe artigliate, cresta) o avere il volto umano. Alle tradizionali foglie di fico si sostituiscono talvolta quelle di vite o del melo stesso. L’ira del Signore si abbatté su di loro, furono cacciati dal Paradiso terrestre e a guardia della porta fu inviato un cherubino armato di spada. Adamo fu condannato a lavorare per sopravvivere, ed Eva a soffrire per mettere alla luce i suoi figli e a essere sottomessa ad Adamo. Da allora furono mortali e come loro tutta la discendenza umana che avrebbe abitato il mondo. Vestiti di rozzi abiti di pelli, essi sono raffigurati mentre coltivano la terra. In alcuni casi Eva fila la lana e accudisce i figli Caino e Abele.