Art e Dossier

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Art History

Pisanello: biografia

Antonio Pisano, detto Pisanello, nasce a Pisa prima del 1395; il nome del pittore, figlio di Puccio di Giovanni da Cerreto e di Elisabetta, compare per la prima volta nel testamento rogato a Pisa il 22 novembre 1395, in cui il padre lo nomina erede universale. Un documento del 1404, che testimonia la presenza a Verona del pisano Bartolomeo, secondo marito di Elisabetta, lascia supporre che la famiglia si fosse trasferita già da qualche anno nella città veneta. Nel 1415 riceve l’incarico di proseguire la decorazione della Sala del maggior consiglio in Palazzo ducale a Venezia, in cui sarà impegnato fino al 1420. Forse entro il 1424 sono compiuti gli affreschi perduti del castello di Pavia (collocati da alcuni studiosi anche verso il 1440). Nel 1426 viene compiuta la decorazione scultorea del monumento funebre di Niccolò Brenzoni (morto nel 1422) nella chiesa di San Fermo Maggiore a Verona ed entro questa data è generalmente collocato anche il compimento degli affreschi firmati da Pisanello. Tra il 1431 e il 1432 è a Roma, dove porta a termine la decorazione della chiesa di San Giovanni in Laterano, lasciata incompiuta da Gentile da Fabriano, morto nel 1427. Lasciata Roma dopo il 26 luglio 1432, con un salvacondotto di papa Eugenio IV, Pisanello soggiorna a Mantova, dove forse inizia per i Gonzaga il ciclo di affreschi di soggetto cavalleresco, la cui sinopia venne portata a un notevole grado di finitura per il passaggio in città dell’imperatore Sigismondo nel settembre del 1433. Successivamente fa tappa a Ferrara prima di fare ritorno a Verona, dove è presente fino al 1438. Al periodo del suo ritorno nella città veneta risale il ciclo di affreschi della cappella Pellegrini nella chiesa di Sant’Anastasia. Nello stesso anno è prima a Ferrara, in occasione del concilio, e poi a Mantova dove rimane almeno fino all’autunno del 1439, quando, al seguito di Gianfrancesco Gonzaga partecipa al saccheggio di Verona. Per questo episodio, sarà accusato dai Rettori di Verona davanti al Consiglio dei dieci della Repubblica di Venezia. Il pittore, dopo un soggiorno a Milano (1440) e a Ferrara, dove esegue il Ritratto di Lionello d’Este in concorrenza con Jacopo Bellini, parte nuovamente per Mantova (agosto 1441); qui riceve nel febbraio del 1442 la grazia e il rimpatrio a patto che egli si presenti a Venezia entro il mese di marzo. Non essendosi presentato, nell’ottobre di quell’anno, è dichiarato ribelle: il Consiglio dei dieci gli concede di recarsi a Ferrara presso gli Este, ma con il divieto assoluto di entrare a Verona e a Mantova. Il 15 febbraio 1443 risulta lasciare Venezia per Ferrara. Per il duca Lionello esegue la medaglia datata 1444; l’attività di medaglista prosegue negli anni successivi con le effigi di Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore di Rimini (1445), di Cecilia Gonzaga e di Ludovico II Gonzaga (1447). Alla fine del 1448 Pisanello parte per Napoli, alla corte di Alfonso d’Aragona. La data di morte dell’artista non è nota, ma è forse da collocare verso il 1455, data che si deduce da una lettera, datata 31 ottobre 1455, di Carlo de’ Medici al fratello Giovanni avvisandolo di aver acquistato un certo numero di medaglie da un aiutante del pittore, appena morto.
 

Le opere