Art e Dossier

Art-e-Dossier-Banner-940x240-V3.jpg
Art-e-Dossier-Banner-940x240-V3.jpg

Art History: Ricerca iconografica

Crocifissione

Tutti e quattro i Vangeli descrivono la Crocifissione, punto culminante della Passione di Cristo, ma i racconti variano considerevolmente. Analogamente sembra accadere nelle trascrizioni pittoriche dell’evento. E’ in genere assodato che Cristo fu condotto sul Golgota, dove fu inchiodato a una croce eretta fra altre due, destinate a due ladroni. Sulla croce era visibile la scritta INRI (Jesus Nazarenus Rex Iudaeorum). Una volta crocifisso, i soldati si giocarono a dadi gli abiti toltigli, mentre la folla chiedeva al crocifisso perché non era riuscito a salvarsi se davvero la sua natura era divina. Sia Matteo che Marco narrano che i ladroni accanto a lui imprecavano per il dolore, mentre Luca dice che uno di loro riconoscendo per se stesso la giustizia della pena affermò l’innocenza di Cristo e a lui rivolgendosi gli chiese di ricordarlo, una volta raggiunto il suo Regno. Cristo dopo ore che stava inchiodato alla croce, sentì la sete e per questo uno dei presenti gli porse una spugna imbevuta d’aceto. Tutti i Vangeli concordano sul fatto che un certo numero di donne fosse presente all’accaduto, fra le quali Maria sua madre, Maria madre di san Giacomo minore e Maria Maddalena. Giovanni solo indica la propria presenza alla Crocifissione e racconta che Cristo morendo affidò la madre alla sua protezione. Dopo la morte, un soldato gli ferì il costato dal quale uscì sangue e acqua. Questi è comunemente identificato con il centurione che nella tradizione cristiana corrisponde a san Longino e che avendo assistito alla crocifissione si convinse della divinità della natura di Cristo.