Art History: ricerca iconografica
Giovanni evangelista
San Giovanni, figlio di Zebedeo e Maria Salomè, è uno dei dodici apostoli. Egli è considerato l’autore di uno dei quattro Vangeli canonici e dell’Apocalisse, redatta, secondo la sua agiografia, durante il suo esilio nell’isola di Patmos, dopo essere scampato alle persecuzioni dell’imperatore Domiziano (81-96): egli era, infatti, uscito illeso da un calderone di olio bollente presso Porta Latina a Roma. Tornato a Efeso, per riprendere la sua missione di predicazione, compì il miracolo della resurrezione di Drusiana. Un altro episodio assai noto è quello del miracolo del veleno al quale egli sopravvisse tramutandolo in un serpente che sbuca dal calice, divenuto suo frequente attributo. Giovanni è il più giovane e il prediletto tra gli apostoli. Nella scena dell’Ultima cena compare a volte con il capo appoggiato sul petto di Cristo. Anche nella Crocifissione egli occupa un posto privilegiato ai piedi della croce e accanto alla Madonna che Cristo gli affida in punto di morte. San Giovanni è detto in tale contesto “dolente”. Insieme a suo fratello Giacomo e a Pietro egli è tra gli apostoli che assistono alla Trasfigurazione sul monte Tabor, gli stessi che cadono addormentati nell’orto di Getsemani, mentre Cristo è in preghiera. La tradizione vuole che ascendesse al cielo all’età di novantanove anni dopo essersi scavato una fossa a forma di croce. Nelle immagini singole prevale la fisionomia giovanile con, tuttavia, delle eccezioni che lo ritraggono vecchio e canuto. Il simbolo che lo contraddistingue è l’aquila.